Claudio Riso
La magia della cartapesta di Lecce trasforma materiali poveri in arte
Storia di un amalgama di materiali umili che nelle sapienti e fantasiose mani degli ultimi cartapestai di Lecce diventa unico e prezioso
La magia della cartapesta di Lecce trasforma materiali poveri in arteFiore di Puglia, signora del barocco, capitale italiana della cultura nel 2015. Lecce, la perla del Salento, è conosciuta per il suo bellissimo mare, la struggente bellezza delle architetture, ma anche per la lavorazione della cartapesta, materiale povero divenuto nel tempo elemento imprescindibile per una nuova forma d’arte, che parte dalla semplicità per elaborare composizioni complesse e piene di bellezza.
La realizzazione di manufatti di cartapesta affonda radici lontano nel tempo, a cavallo tra il XVII e XVIII secolo. Un periodo molto vivace dal punto di vista artistico che vide la costruzione, in poco tempo, di numerose chiese e monumenti. Gli artigiani di Lecce, ben conosciuti per la propria bravura, erano subissati di richieste, soprattutto di statue che raffigurassero immagini sacre, in un momento di grave crisi per la Chiesa Cattolica fortemente minacciata dall’eresia luterana. Statue della Madonna, del bambin Gesù e dei vari santi erano molto richieste ma allo stesso tempo scarseggiavano materie prime pregiate per realizzare soggetti così delicati e degni di essere raffigurati con tutti gli onori.
Gli artigiani leccesi, forse ispirati dalla tradizione napoletana, cominciarono così a utilizzare materiali poveri che però, amalgamati con estro, passione e dedizione, riuscivano a restituire risultati davvero sorprendenti, difficilmente distinguibili dalle opere realizzate con materiali pregiati.
Situato all'interno del suggestivo Castello Carlo V di Lecce, il Museo della Cartapesta si articola in tre ambienti posti al piano terra: le ex scuderie e la cappella di S. Francesco poste sul lato nord, e le sale poste sul lato est.
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