Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi (Fontanelle di Roccabianca, 1º maggio 1908 – Cervia, 22 luglio 1968) è stato uno scrittore, giornalista, umorista e caricaturista italiano. È uno degli scrittori italiani più venduti nel mondo (con oltre 20 milioni di copie) venendo persino plagiato in Vietnam.
La sua opera più nota, anche per via delle trasposizioni cinematografiche e per il significato politico che assunse in quegli anni, è don Camillo, un parroco che ha come antagonista un sindaco comunista, Peppone, e le cui vicende si svolgono in un paese della bassa padana emiliana.
Il conflittuale rapporto di Guareschi con il potere costituito, in qualsiasi forma esso fosse rappresentato, ha sempre dato adito a controversie. Il suo carattere irriverente e sanguigno gli procurò svariati dissidi con le istituzioni.
Molto inquietante mi risulta questo paragrafo ( in Veneto sussurravano altrettanto):
«Noi chiamammo poco tempo fa l'Emilia "Messico d'Italia", ma ciò è ingiusto perché piuttosto si deve dire che il Messico è l'Emilia d'America. Cose terribili succedono a Castelfranco Emilia e gente ci manda lettere piene di terrore elencando assassinii. Quarantadue persone sono già state soppresse misteriosamente per cause di politica o di vendetta, in uno spazio di pochi chilometri quadrati, in piena pianura. E la gente sa, ma non parla perché ha paura.»
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