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lunedì 5 dicembre 2022

Giovannino Guareschi,scrittore 1908/1968

 


Uno scrittore di cui sapevo poco o nulla, salvo un paio di libri di frivolezze che però ora rileggerò alla luce della sua biografia letta du Wikipedia.


Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi (Fontanelle di Roccabianca, 1º maggio 1908 – Cervia, 22 luglio 1968) è stato uno scrittore, giornalista, umorista e caricaturista italiano. È uno degli scrittori italiani più venduti nel mondo (con oltre 20 milioni di copie) venendo persino plagiato in Vietnam.


La sua opera più nota, anche per via delle trasposizioni cinematografiche e per il significato politico che assunse in quegli anni, è don Camillo, un parroco che ha come antagonista un sindaco comunista, Peppone, e le cui vicende si svolgono in un paese della bassa padana emiliana.


Il conflittuale rapporto di Guareschi con il potere costituito, in qualsiasi forma esso fosse rappresentato, ha sempre dato adito a controversie. Il suo carattere irriverente e sanguigno gli procurò svariati dissidi con le istituzioni.

Molto inquietante mi risulta questo paragrafo ( in Veneto sussurravano altrettanto):

«Noi chiamammo poco tempo fa l'Emilia "Messico d'Italia", ma ciò è ingiusto perché piuttosto si deve dire che il Messico è l'Emilia d'America. Cose terribili succedono a Castelfranco Emilia e gente ci manda lettere piene di terrore elencando assassinii. Quarantadue persone sono già state soppresse misteriosamente per cause di politica o di vendetta, in uno spazio di pochi chilometri quadrati, in piena pianura. E la gente sa, ma non parla perché ha paura.»


E anche:
Nel 1950 una vignetta pubblicata sul Candido (n. 25 del 18 giugno), disegnata da Carletto Manzoni, costò a Guareschi, all'epoca condirettore del settimanale, la prima condanna per vilipendio al Capo dello Stato, Luigi Einaud]. La vignetta, intitolata Al Quirinale, raffigurava una doppia fila di bottiglie con, sul fondo, la figurina di un uomo col bastone, come un grande ufficiale che passava in rassegna due schiere di corazzieri ("I corazzieri" era la didascalia della vignetta). Candido aveva messo in risalto il fatto che Einaudi, sulle etichette del vino di sua produzione (un Nebbiolo), permetteva che venisse messa in evidenza la sua carica pubblica di "senatore". Condannato ad otto mesi di carcere, l'esecuzione della condanna fu sospesa in quanto Guareschi era incensurato.







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